Pannelli solari: il condominio può installarli nelle parti comuni anche senza l’ok dell’assemblea
Negli ultimi anni il fotovoltaico ha avuto una forte crescita in Italia.
L’incremento è dovuto principalmente al fatto che l’energia solare permette di risparmiare in bolletta grazie all’autoconsumo.
Sempre più spesso si assiste dunque all’installazione di impianti fotovoltaici in ambito condominiale, in particolare sulle parti comuni, ove è consentito al singolo di installare l’impianto a servizio della propria abitazione, senza l’ok dell’assemblea, a condizione, però, che il lavoro non comporti modifiche degli spazi condivisi.
In tal caso il no dell’assemblea resta relegato alla possibilità di esprimere un punto di vista diverso sull’uso che si potrebbe fare delle parti comuni e pertanto la deliberazione non può essere impugnata in giudizio.
Sulla scorta di tale orientamento di recente la Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso dei Condomini fautori dell’energia pulita che avevano riferito all’Amministratore di voler mettere 12 pannelli fotovoltaici sulle parti comuni nonostante il no degli altri condomini.
Per i ricorrenti tale veto andava rimosso dal Giudice attraverso l’annullamento della delibera prima di procedere con i lavori.
Ad avviso dei Giudici della Corte di Cassazione non serviva tuttavia rivolgersi al Tribunale in quanto – nel caso specifico – gli impianti per la produzione di energia rinnovabile non avevano impatti negativi e non comportavano alterazioni, dunque l’assemblea non poteva nemmeno proporre soluzioni alternative di realizzazione.
In altre parole ad avviso della Corte non c’era interesse ad adire il Giudice contro un semplice parere contrario espresso dai Condomini – sollecitati dall’Amministratore – nel timore che fosse pregiudicato un pari uso degli spazi comuni.
L’assemblea non può quindi negare il permesso a meno che l’intervento comporti modificazioni alle parti comuni.
L’installazione del fotovoltaico sulle parti comuni è consentita, a patto che non vengano pregiudicate la stabilità e/o il decoro architettonico dell’edificio.